All’una
e ventitré del 26 aprile 1986 una serie di esplosioni squarciò
il silenzio della notte: era la centrale di Cernobyl!
Ormai
sono passati più di 20 anni da quel fatidico giorno, quel 26
aprile che ha diviso il destino dell’umanità tra un antropica
al mondo, che fino ad oggi non ha eguali in termini di impatto ambientale.
Per la Bielorussia, Chernobyl rappresenta una realtà quotidiana,
portatrice di una pletora di incognite e seccature su scala globale.
Purtroppo i problemi causati dalla catastrofe sono acuti oggi come lo
erano 23 anni fa.
Dopo
tanti anni la gente tende a dimenticare, ma il nucleare è una
malattia invisibile che a distanza di anni miete ancora vittime, e continuerà…
I bambini, innocenti ma colpevoli di essere nati in una terra destinata
dall’uomo alla morte radioattiva, sono le prime vittime. L’acqua contiene
alti quantitativi di piombo e di radionuclidi, frutta e verdura sono
coltivati in terra contaminata e sembra che la biodiversità nella
zona dell'incidente sia aumentata in seguito all'assenza delle attività
umane. La zona è nota per essere silenziosa, segno che non è
ancora stata ripopolata dagli uccelli.
Effetti
a lungo termine sui civili
Gli
studi epidemiologici sulle conseguenze del disastro nell'ex-Unione Sovietica
sono stati impediti da mancanza di fondi, e da strutture sanitarie con
poca o nessuna esperienza nel settore. Sono stati enfatizzati cicli
di esami piuttosto che studi epidemiologici approfonditi. Sforzi internazionali
di organizzare tali studi sono stati ostacolati dagli stessi motivi,
specialmente dalla mancanza di adeguate infrastrutture scientifiche.
Grazie alla campagna di esami e al registro oncologico fondato in Bielorussia
è stato rilevato un aumento dell'incidenza del cancro alla tiroide
sui bambini residenti nelle aree di Bielorussia, Ucraina e Russia colpite
dal disastro. In particolar modo in Bielorussia questo tipo di tumore
è aumentato esponenzialmente arrivando a toccare gli 11'000 casi.
Secondo gli esperti i risultati della maggior parte degli studi epidemiologici
condotti sino ad ora devono essere considerati comunque provvisori,
in quanto l'analisi completa degli effetti sulla salute dell'incidente
è un processo tuttora in corso. Molte fonti concordano che le
difese immunitarie si sono abbassate nei bambini e nei ragazzi che vivono
nelle terre colpite dal fall out nucleare. Le attività intraprese
da Bielorussia e Ucraina in seguito all'incidente(bonifiche ambientali,
evacuazioni e reinsediamenti, sviluppo di fonti alimentari non contaminate,
misure sanitarie pubbliche) hanno pesato molto sui governi di questi
paesi. Agenzie internazionali e governi stranieri hanno fornito assistenza
logistica ed umanitaria. Inoltre grazie agli sforzi della Commissione
Europea e dell'OMS per rafforzare le strutture di ricerca epidemiologica
in Russia, Ucraina e Bielorussia si stanno gettando le basi per consentire
a questi stati in futuro di poter portare avanti studi epidemiologici
autonomi.